"Abbiamo accolto sette persone, sette ebrei. Sono perseguitati, così ha detto suor Grazia e la madre non ha dubbi, la carità è nostro dovere. "Tutto si osa quando si ama Dio e il prossimo in Dio" ci ha detto. Ho visto che le sorelle avevano paura. Erano d'accordo, ma avevano paura. Ce l'ho anch'io."
Titolo: Il secondo piano
Autrice: Ritanna Armeni
Pag: 288
Editore: Ponte Alle GrazieTrama: In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell’ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno. È così che Ritanna Armeni, con l’entusiasmo rigoroso e profondo di sempre, attraversa un passaggio cruciale della nostra Storia e dà corpo a una vicenda esemplare, che parla di coraggio e sorellanza, di forza e creatività, di gioia, paura, resistenza.
Roma, 1944: alcune famiglie fuggite dal Ghetto a causa del rastrellamento tedesco bussano alla porta di un convento francescano. Le suore non esitano a dar loro riparo, rischiando spesso di essere scoperte, privandosi del poco cibo rimasto e prendendosi cura di loro nell’attesa di tempi migliori.
Ritanna Armeni ci narra uno dei momenti più bui della Storia e lo fa attraverso la storia di Suor Ignazia e di Suor Lina e delle loro sorelle che con coraggio hanno affrontato non pochi pericoli nel nome della carità. Ci racconta di come spesso l'ignoranza e la disinformazione nutrivano l'odio razziale e di quanta forza si può trarre allo stesso tempo dall'amore verso l'altro.
Non nego che spesso avevo un nodo alla gola durante la lettura di queste pagine: le emozioni erano tante e tutte molto forti. Quando hai la consapevolezza che quello che stai leggendo è tratto dalla storia, ogni sentimento è moltiplicato. La paura, l’angoscia e l’ansia, ma anche la gioia delle piccole cose, l’amore e il coraggio che i personaggi coinvolti provano, arrivano chiaramente anche al lettore e come loro ti ritrovi a sorridere, a piangere, a pregare e soprattutto sperare in attesa della famosa liberazione.
L'autrice è riuscita a portare alla luce in punta di piedi una storia straordinaria su come grandi donne, le suore, sia riuscite a salvare senza indugio e con sacrificio tanti ebrei che ingiustamente venivano perseguitati.