martedì 7 giugno 2022

Recensione di "Monsieur Chef" di Dario La Rosa

Se avete voglia di una meravigliosa passeggiata tra le strade di Palermo, qualche gustosa ricetta siciliana e, perchè no, un mistero da risolvere, questo è il libro che fa per voi!

Titolo: Monsieur Chef
Autore: Dario La Rosa
Trama: I
achìno Bavetta, giornalista di satira, è costretto a inventarsi un secondo lavoro per far fronte alla crisi del giornalismo. La rivista “Ulapino” che edita insieme al collega e compare d’avventure Gerlando, si trova infatti in un periodo di magra. La passione per la cucina lo porta a pensare di poter fare lo chef a domicilio. La cosa riesce grazie a sua moglie Carmela, maestra di scuola che prova a far venir fuori le emozioni più semplici per educare alla bellezza. Carmela un giorno incontra una nobildonna con la nipote al parco, fanno amicizia, parlano del marito ed ecco che lo chef è già ai fornelli.
Succede, però, che Iachìno, nel momento in cui deve uscire dal palazzo per acquistare al market alcuni ingredienti mancanti, si trova davanti a un cadavere trovato lungo le scale.
Nulla di strano, una morte accidentale, se non fosse che il corpo ha una siringa piantata nel collo. Iachìno si terrorizza, perché, oltre alla serata andata male dovrà fare i conti con il fatto che uno degli ospiti della serata è il questore in persona. Una vecchia amicizia nata dal mestiere e da vecchi casi risolti insieme. Parte a questo punto un’indagine a tutto campo che porterà i due giornalisti ad affrontare, con il sorriso sulle labbra, a seguire una pista che possa portare alla risoluzione del caso. Sarà grazie al fiuto del suo bassotto Arturo, all’aiuto del collega Gerlando che ricostruirà il passato della vittima e alla testardaggine di infrangere anche qualche regola in onor della verità, che Iachìno riuscirà a risolvere il caso.

“«Iachìno, ma poi chi te l’ha fatto fare questo discorso di metterti a fare lo chef? »
«Come chi me l'ha fatto fare, non sei tu quello che mi ha detto che uno il lavoro se lo deve inventare? Che ne sapevo che ci scappava il morto giusto stasera.»”


E anche questa è stata una bellissima indagine!
Seguo con affetto le avventure di Iachìno fin dall’inizio e devo dire che “Monsieur Chef” mi ha ricordato molto i primi acconti di cous cous blues. Ho trovato la trama e il ritmo dei dialoghi, peró, più maturi.

Ormai l’autore ha creato una rosa di personaggi a cui è difficile non affezionarsi: abbiamo Iachìno impulsivo e passionale, Gerlando pacato e fedele, che viene particolarmente approfondito, Carmela amorevole e verace e il questore simpatico e alla mano. Ma a colpirmi molto è stato anche un personaggio secondario: Giuseppina Marino, una donna di altri tempi che mi ha permesso di fantastiche con le sue storie.

«Bavetta, lei ancora è nu guaglione. Una libreria può dirci molto di più di tanti rilievi scientifici. Ci dice che il nostro uomo, la povera vittima, deve essersi laureato in farmacia. Vede quei tomi lassù?[..]In mezzo c’è una vita intera, romanzi, saggi, libri di viaggio. Se non sappiamo chi è morto non possiamo sapere il perché sia stato ucciso.»

Il caso è stato un po’ più complesso rispetto al solito, ma ugualmente intrigante. Iachìno e Gerlando vengono rimbalzati per una Palermo tutta da scoprire alla ricerca di indizi e storie da raccontare e alla fine la verità verrà a galla.

A me non resta che consigliarvi non solo questo libro, ma tutta la serie dedicata al giornalista Iachìno Bavetta, perchè secondo me lo stile dell’autore, i casi e Iachìno e la sua combriccola meritano davvero!

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