Autrice: Laura Purcell
Pag: 420
𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚: ᴅᴏʀᴏᴛʜᴇᴀ ᴛʀᴜᴇʟᴏᴠᴇ è ᴜɴᴀ ʀɪᴄᴄᴀ ᴀᴘᴘᴀꜱꜱɪᴏɴᴀᴛᴀ ᴅɪ ꜰʀᴇɴᴏʟᴏɢɪᴀ; ʀᴜᴛʜ ʙᴜᴛᴛᴇʀʜᴀᴍ ɪɴᴠᴇᴄᴇ è ꜱᴛᴀᴛᴀ ᴀʀʀᴇꜱᴛᴀᴛᴀ ᴘᴇʀ ᴏᴍɪᴄɪᴅɪᴏ. Qᴜᴀʟᴇ ᴏꜱᴄᴜʀᴏ ꜱᴇɢʀᴇᴛᴏ ᴘᴏʀᴛᴇʀá ᴀʟʟᴀ ʟᴜᴄᴇ ɪ ʟᴏʀᴏ ɪɴᴄᴏɴᴛʀɪ?
Il confine tra follia e razionalità è così sottile che nei libri di Laura Purcell ci puoi camminare a stento in punta di piedi.
L’autrice ha questo dono di ammaliarmi con tutte le sue storie. Come per “Gli amici silenziosi”, così per “Il filo avvelenato” non sono riuscita a staccarmi dalle pagine.
I capitoli breve, che alternavano i punti di vista delle due protagoniste, erano incalzanti e si lasciavano divorare in un battito di ciglia.
Questa volta i sentimenti percepiti sono meno legati all’inquietudine e alla paura, vanno invece verso la rabbia, il disgusto e il disprezzo. E riesci a perceperli tutti sulla tua pelle. Tanto da voler spesso abbandonare il libro, buttarlo, scambiarlo, perchè non lo volevo in libreria, perchè troppo cruento da leggere.
Ma come si fa a lasciare un libro così?!
Ancora una volta l’autrice con il finale ci ha lasciato a metà tra la sorpresa e la delusione. Personalmente non mi è dispiaciuto.
Ho amato così tanto vagare nei meandri della mente di Ruth che le ho concesso anche un po’ di fretta di chiudere.
Voto: 4.5
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