giovedì 15 settembre 2022

Recensione di "Gli Amici Silenziosi" di Laura Purcell


Titolo:
Gli Amici Silenziosi
Autore: Laura Purcell
Genere: Gotico
Editore: DeaPlaneta
Anno Pubblicazione: 2018
Pag. : 382
Trama: Inghilterra, 1865. Rimasta vedova e incinta del primo figlio, la giovane e inquieta Elsie parte alla volta della tenuta del marito insieme alla zitellissima cugina di lui, Sarah. Ma in quell’angolo di campagna inglese remoto e inospitale, l’opportunità di trascorrere in pace il periodo del lutto diventa qualcosa di molto più simile a una prigionia: un esilio opprimente in attesa che l’amato fratello Jolyon giunga da Londra a salvare Elsie dall’isolamento e dalla noia. A distrarre lei e Sarah dalla cupa atmosfera in cui sono sprofondate, solo l’intrigante diario di un’antenata dei Bainbridge, Anna, vissuta e tragicamente morta più di duecento anni prima; e la stanza in cui giacciono ammassate decine di figure di legno dalle sembianze realistiche e straordinariamente inquietanti. Quegli “amici silenziosi” che Anna si procurò allo scopo di deliziare ospiti illustri, presto costretti a ripartire in circostanze mai del tutto chiarite. A lungo in testa alle classifiche inglesi, acclamato tanto dai lettori quanto dai critici, Gli amici silenziosi è un piccolo gioiello nel solco di intramontabili classici quali Giro di vite e Rebecca la prima moglie. Un noir dalle sfumature gotiche modernissimo e sapiente nell’evocare psicologie e atmosfere.

Avete mai provato la sensazione che quel libro vi stia chiamando (o fissando direi in questo caso)?
Ecco, con "Gli amici silenziosi" è andata così e sono contenta di aver ascoltato il mio istinto, perchè ho iniziato il 2021 con un ottimo romanzo.

Non starò qui ad elogiarvi la copertina che sembra osservarvi da ogni angolazione (non a caso coprivo la copertina con un altro libro o semplicemente capovolgevo il romanzo), ma voglio raccontarvi tutte le emozioni che questo libro mi ha donato.

Non credo di aver mai letto un libro così coinvolgente. L'autrice riesce a rendere il lettore un tutt'uno con i personaggi. Durante la lettura, infatti, mi sentivo inquieta, avevo costantemente l'ansia e scattavo ad ogni minimo rumore. Riuscivo a percepire gli odori, i sibili e in determinate momenti avevo il batticuore.
Per non parlarvi dei sogni strani che facevo.

Ma cosa rende così inquietante questo romanzo?
Sicuramente la presenza degli Amici Silenziosi aiuta a rendere macabra l'atmosfera, ma in effetti "The Bridge" non è una tenuta tutta rose e fiori, basti pensare alla nursery abbandonata.
Le descrizioni dell'autrice sono così dettagliate da far rabbrividire chiunque, soprattutto, chi, come me, non è abituato a leggere i romanzi gotici.

Ad un certo punto ti chiedi : cosa sto leggendo? Si tratta di follia umana? Di male demoniaco? Di fantasmi o streghe? è frutto di una suggestione? oppure è realmente una maledizione?
Il mistero si infittisce con la lettura del diario di Anne che serve in realtà a smorzare anche un po' l'atmosfera soffocante del 1865.

In conclusione, l'autrice si è divertita a giocare con i nostri sensi e con le nostre paure, regalandoci un perfetto romanzo gotico.

"Ma lo sa cos’è che ci spaventa davvero? Non le cose che rintoccano o sibilano nella notte. Le nostre paure sono molto più vicine. Abbiamo paura di ciò che abbiamo dentro, che siano ricordi, malattie o desideri peccaminosi."

PS. Ho scoperto dopo la lettura che le statue di legno erano tipiche del '600 e che servivano a decorare la casa dei nobili per stupire gli ospiti. Mi inquietavano le bambole di porcellana, figuriamoci delle statue di legno in stanza che sembrano fissarti da ogni dove.

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